Al tempo di Gesù:
In Israele, già da molto tempo il sabato giorno di riposo (come per noi la domenica). tempo di Gesù
questa legge ha già più di mille ann e risale a Mosè. Quest'usanza ha uno scopo preciso: aiutare uomini e donne, schiavi e
padroni, a vivere più liberi e felici. Dopo sei giorni di lavoro, ci si ferma per riposare, distendersi, riflettere, pregare.
Al tempo di Gesù, tuttavia, le cose sono cambiate. 1 farisci hanno una grande influenza e per loro quello che conta
innanzitutto non è la felicità dell'uomo, ma il rispetto della legge. Così preparano liste in cui viene enumerato tutto quello
che al sabato non si può fare: seminare, raccogliere, legare covoni, macinare, scrivere due lettere dell'alfabeto, cucire due
punti, accendere o spegnere il fuoco... In tal modo gli uomini diventano schiavi della legge del sabato. Ad ogni momento i
farisci si domandano: "E' permesso dalla legge?". Gesù, invece, pone uni altra domanda: "Di che cosa hanno bisogno gli uomini?.,
"Sono malati? Hanno freddo? Hanno fame,". Gesù ha molto spesso delle discussioni con i farisci. Egli viene accusato di non
osservare la legge.
Al tempo dei Vangeli:
I primi cristiani si ricordano di questa libertà di Gesù di fronte alla legge.
Essi stessi osservano sempre meno la legge ebraica e un po alla volta, comprendono che Gesù, il Figlio dell'uomo, è il Signore,
e quindi è padrone anche della legge. Essi non mancano di scontrarsi con i farisei, e questi, talvolta, li perseguitano. Il
racconto delle "spighe strappate" di sabato ci mostra come i primi cristiani si ricordino di Gesù che difendeva i discepoli
affamati, andando contro i farisei chiusi nella loro legge.
Il testo Evangelico
In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei
gli dissero: "Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?". Ma egli rispose loro: "Non avete mai letto che cosa
fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo
sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi
compagni?". 27 E diceva loro: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è
signore anche del sabato".
(Vangelo secondo Marco, c.2, vv. 23-38)
Per comprendere meglio il testo
l. Cerca nel brano evangelico:
- tutte le parole che riguardano il cibo;
- tutte le parole che riguardano la legge;
2. A quale brano allude Gesù quando dice: "Non avete letto?".
3. Come viene espresso - al versetto 27 - il pensiero dei farisei e quello di Gesù?
Per vivere oggi
LE LEGGI
Non si può fare a meno delle leggi: tutti devono attenersi ad esse perché fanno Aspettare i diritti degli
uomini e perciò permettono di vivere insieme. Assicurano che ognuno venga rispettato nel suo corpo e nel suo spirito. Lo scopo
delle leggi è di permettere che ognuno possa vivere liberamente, ma nel rispetto della libertà e dei diritti degli altri.
Queste leggi, dunque, che sono necessarie, sono al servizio degli uomini. Vi sono anche "leggi" che aiutano gli uomini ad
amare Dio e a rispondere al suo amore. Ognuno deve decidere se sceglie o no di mettere in pratica queste "leggi". Dio non
obbliga nessuno. Queste leggi sono necessarie, perché c'è bisogno di sapere in quale direzione andare. Esse sono al servizio
degli uomini: vogliono facilitare il cammino verso Dio e permettere loro di vivere nel suo amore. Le "leggi degli uomini" e le
"leggi di Dio" ricercano il bene degli uomini.
FAME
Su tutta la terra ci sono uomini che hanno fame. Alcuni addirittura muoiono, perché non hanno il minimo
indispensabile. Che cos'è più importante, allora? Non è forse bene fare tutto il possibile perché gli uomini non oiano più per
mancanza di pane? Ci si può accontentare delle ricchezze a si ha diritto, mentre nel frattempo altri uomini muoiono perché non
hanno niente? La condivisione diventa allora un dovere: una legge per tutti gli uomini! Ci si può accontentare dì cantare e di
pregare Dio, mcntre altri figli di Dio sono prostrati dalla miseria? Si può amare veramente Dio senza amare innanzitutto il
proprio prossimo che ha fame? Spezzare il proprio pane con chi ha fame, aiutarlo a restare una creatura piena di dignità: ecco
una legge per tutti quelli che pretendono di amare Dio!
GESU', SIGNORE DI LIBERTA'Con Gesù si diventa libefi! Quello che si fa, lo si compie per amore e non per paura di
essere punita da Dio. Assieme a Gesù si impara a scegliere per amore e non per obbligo. Assieme a Gesù si capisce che agli
occhi di Dio la vita del prossimo è più importante di tutte le leggi del mondo. Per Gesù c'è una legge unica, che riassume
tutte le altre: "Ama Dio e ama il prossimo".