Intensa e varia, come sempre, l’attività dei religiosi orionini in Albania, dove sono presenti con due comunità: Bardhaj ed Elbasan. Ad inviare notizie degli ultimi mesi, che di seguito riassumiamo brevemente, sono Don Rolando Reda, Don Dorian Mjeshtri e Don Giuseppe Testa della comunità di Bardhaj, nel nord dell’Albania.

I religiosi iniziano la nota informativa, raccontando delle celebrazioni svolte nel mese di febbraio per ricordare i momenti più duri della persecuzione contro la Chiesa Cattolica, le sue istituzioni e attività messe in atto durante il regime comunista, e di come ancora oggi, caduto il regime, sia difficile ritornare in possesso dei propri beni: terre, case, appartamenti, botteghe. “È una lotta estenuante – spiegano - tra antichi proprietari, utilizzatori e imbroglioni che corrompono i funzionari preposti al catasto e fanno carte false per dimostrare un diritto che non hanno o come è successo a noi ad Elbasan dove il comune ha venduto alla chiesa Cattolica un terreno che non le apparteneva, con tutte le conseguenze che ben conosciamo. I conflitti per le proprietà sono migliaia e spesso non si vede soluzione perché la corruzione nella giustizia è a livelli altissimi”.
Ci sono stati grande coinvolgimento ed entusiasmo da parte della gente e dei ragazzi di Bardhaj, Oblike e Obotnel durante il periodo della quaresima fino alla Pasqua, a cui è seguito un altro importante avvenimento. Infatti, dopo la celebrazione della Pasqua, sono iniziati i festeggiamenti per il 550° anniversario della partenza da Scutari dell’immagine della Madonna del Buon Consiglio, che oggi si trova a Genazzano (Roma). “Questo è il fatto – ci spiegano -: il 26 aprile del 1467, l’esercito ottomano arrivò a Scutari e la cinse di assedio. Il santuario era fuori delle mura della città e fu subito distrutto ma come dice la leggenda, l’immagine della Madonna, un affresco di Maria con il bambino in braccio, preso dagli angeli la sera prima era volato via e portato a Genazzano, una cittadina a sud di Roma, dove gli agostiniani costruirono un bellissimo santuario attorno a questo affresco comparso miracolosamente. Lo accompagnavano anche due uomini di nobile famiglia che essendo in preghiera in quel momento furono rapiti in estasi e a “piè asciutto traversarono il mare con lo stuolo celeste”.
Cosa sia avvenuto in realtà non lo sappiamo ma l’affresco di sicura provenienza scutarina si trova dal 1467 a Genazzano”.
Nel 500° anniversario di questo avvenimento non si era potuto fare nulla perché si era nel pieno del regime comunista che proprio in quell’anno distrusse il santuario esistente che era stato costruito nel 1917.
La partecipazione della gente, nel ricordo della rinascita del santuario dedicato alla Madonna del Buon Consiglio è stata eccezionale.
Tale devozione si è riscontrata anche nel mese di maggio. “Ci conforta – affermano i religiosi - che la devozione verso la nostra Mamma Celeste, Maria SS. sia molto radicata nei nostri fedeli e cercano di trasmetterla alle nuove generazioni”.
Per tutto il mese circa 150-200 persone hanno partecipato con fedeltà e devozione alla santa messa mattutina delle ore 7 in parrocchia.
Il mese si è chiuso ufficialmente con i pellegrinaggi a piedi da Bardhaj e da Oblike. Migliaia sono state le persone presenti. Ha presieduto, per la prima volta dal suo arrivo, il Nunzio Apostolico Mons. John C. Brown, meravigliato del gran numero dei fedeli e della loro devozione. “La Madonna ci benedica tutti e ci protegga sotto il suo manto. Auguriamo ogni bene e ringraziamo di cuore tutti gli amici, i benefattori e coloro che ci sostengono con la loro preghiera. «Ave Maria e Avanti!» ci ripeteva Don Orione, “sempre nel bene”. Le opere di carità siano i mezzi che utilizzeremo per condurre il cuore dei giovani e dei poveri a Cristo, alla Chiesa e al papa, e costruiremo la nuova civiltà dell’amore".

ef - don Orione

NOTIZIE DALL'ALBANIA


Dal Dal 30 luglio al 13 agosto, don Rolando ha organizzato l'oratorio estivo ad Oblike coinvolgendo tutti i ragazzi del villaggio, 35, e 15 giovani che hanno dato una mano come animatori.
Il tema svolto, sotto il motto di don Orione "fare del bene sempre, del bene a tutti e del male mai a nessuno"" è stato presentato in 10 parole, 10 valori, uno al giorno, proposti ai ragazzi.
Valori evangelici ed umani che vanno contro corrente, contro il pensiero unico e globalizzato del relativismo e indifferentismo circolante oggi che ha nei media potenti mezzi di diffusione.
Valori capaci di creare ragazzi nuovi per una nuova società, quella dell'amore.
Abbiamo posato le prime pietre vive, basamenti di cattedrali future.
Accoglienza, amicizia, sincerità, rispetto, perdono, collaborazione, stop al bullismo, fede, solidarietà e pace.
Il tutto è stato vissuto nell'allegria con attività, bans e giochi di gruppo.
Sono stati vissuti con entusiasmo soprattutto i giochi con l'acqua visto il gran caldo che faceva e gioito per la gita comunitaria in piscina.
Nel frattempo a Bardhaj abbiamo rivissuto l'esperienza dello scorso anno sono venuti dall'Italia, un gruppo di 24 scouts del gruppo Genova 28, accompagnati dal loro parroco don Davide e sono rimasti tra noi una settimana animando circa 120 ragazzi che ogni mattina sono arrivati al nostro oratorio entusiasti, nonostante il caldo, per tutte le attività proposte.
Estate faticosa, intensa, bella.
Ringraziamo ilSignore e tutti quelli che ci aiutano, ci sostengono e incoraggiano nel nostro lavoro formativo, umano e cristiano qui in Albania.
Auguri di ogni bene in questi giorni per la festa della Madonna del Rosario. La Madonna ci protegga tutti..
Ave Maria e avanti!.


Don Rolando Reda

Don Rolando Reda

Visita alle comunità di Shiroka ed Elbasan


Dal 29 marzo al 5 aprile il Vicario generale Don Achille Morabito ed il Consigliere generale Don Eldo Musso, hanno fatto visita alle missioni orionine in Albania
"Dovevamo pensare a cosa non dire".
Questo è uno dei passaggi più significativi dei ricordi di padre Kostantin Pistulli, sacerdote albanese di 98 anni, ordinato nel 1941 e parroco nelle montagne del nord per decine di anni. Quando è giunto all'età della pensione è stato mandato ai lavori forzati!
Questa è una delle testimonianze più belle raccolta durante la visita, che il vicario generale don Achille Morabito e il Consigliere don Eldo Musso stanno portando a termine in questi giorni in Albania.
La visita è cominciata a Shiroka, al nord, dove operano tre confratelli (don Giuseppe De Guglielmo, Don Dorian Mjeshtri e don Rolando Reda, che si sta riprendendo lentamente dall'intervento al cuore dei giorni scorsi).
Durante la permanenza al nord, i Consiglieri generali hanno avuto l'opportunità di visitare il "Centro Don Orione" di Bardhaj, nella periferia di Scutari, dove i confratelli si trasferiranno tra poco nella nuova casa della comunità.
Una breve visita è stata riservata anche ai villaggi che fanno parte della zona pastorale nella zona Hana e Malit ("Lato della montagna"): Oblike, Muriqan e Obot (al confine con il Montenegro). Nel pomeriggio del 31 marzo è toccato di S. Antonio, a Laç, a circa un'ora da Scutari; santuario che è meta anche dei devoti mussulmani.
Anche in Albania "il Santo" non ha rivali!
Prima di partire per Elbasan, la comunità ha ricevuto la visita del vescovo di Scutari, mons. Angelo Massafra, sempre affabile, presente, riconoscente per il grande lavoro pastorale svolto dai nostri confratelli.
Nel viaggio verso il sud, breve tappa alla cattedrale di Tirana, dedicata a San Paolo. In questi ultimi giorni, sono state visitate anche le comunità seguite dai confratelli che operano ad Elbasan (don Emilio Valente e don Giuseppe Testa): Gostime (Suore di Padre Gasparino), Bilisht (Sorelle Francescane del Vangelo), Korça (una suora e alcuni fratelli maltesi).
Bilisht e Korça sono al confine con la Grecia; occorrono quasi tre ore di macchina e i confratelli si recano per la celebrazione eucaristica una volta alla settimana... per un "piccolo gregge": solo una cinquantina di cattolici! Si tenga conto che in tutta l'Amministrazione Apostolica del sud Albania i sacerdoti sono solo otto.
Per avere un'idea: otto sacerdoti per mezza Sicilia!
Piccole comunità, ma vive; piccole comunità, ma ricche di gioia e speranza; piccole comunità "in periferia", ma proprio per questo devono essere privilegiate... anche facendo tre ore di cammino per 20 persone!

Don Achille Morabito